Facciamo il punto della situazione, tra teorie e indicazione per il futuro
Attenzione: questo articolo contiene spoiler sul finale della seconda stagione di Silo, “Nel cuore del conflitto / Into the Fire”.
Apple TV+ si sta distinguendo come casa di alcune delle migliori serie sci-fi attualmente disponibili. Da For All Mankind, con la sua storia alternativa, al fascino di Lee Pace in Foundation, fino al più radicato Scissionee, il catalogo offre qualcosa per ogni appassionato di fantascienza.
Tra queste serie si distingue Silo, creata da Graham Yost e basata sui romanzi di Hugh Howey. Ambientata in un futuro distopico, segue gli ultimi resti dell’umanità, confinati in un enorme silo sotterraneo. La storia si concentra su Juliette Nichols (Rebecca Ferguson), un’ingegnere che si trova a dover svelare i molti misteri del Silo 18. La serie, con il suo mondo ricco e vivido, si è guadagnata un posto di rilievo tra i migliori show di Apple TV+.
Proviamo a dare una spiegazione.
Il più grande colpo di scena del finale di stagione riguarda ciò che Lukas Kyle (Avi Nash) scopre nel tunnel in fondo al silo. Questo è lo stesso tunnel su cui Juliette e il suo fidanzato George Wilkins stavano indagando prima che George morisse. Il tunnel conduce a una porta sorvegliata da una voce misteriosa collegata alla Legacy, l’entità nascosta nel caveau informatico.
La voce spiega a Lukas il Protocollo di Salvaguardia, un piano di contingenza che permette all’entità di uccidere tutti gli abitanti del silo attraverso un condotto velenoso. Questo cambia completamente la prospettiva sul silo: chi decide quando attivare questa procedura? Perché eliminare gli ultimi sopravvissuti dell’umanità? La situazione ricorda le macabre sperimentazioni della Vault-Tec in Fallout.
Nel Silo 17, Solo (Steve Zahn) rivela che i suoi genitori avevano scoperto come fermare il condotto velenoso, rendendo il silo sicuro e persino possibile uscire all’esterno. Questo suggerisce che il mondo esterno potrebbe non essere tossico come si credeva. Tuttavia, restano domande: il veleno del condotto ha un effetto anche fuori dal silo? O esiste un elemento tecnologico che uccide le persone una volta fuori?
Il finale di stagione risolve anche la trama della ribellione nel Silo 18. Si scopre che Martha (Harriet Walter) stava tradendo i ribelli per Bernard (Tim Robbins), ma ha confessato immediatamente, usando segnali non verbali tipici dei lavoratori del reparto Meccanico. I ribelli usano questa informazione per tendere una trappola: fanno credere a Bernard che intendano distruggere il motore, ma in realtà distruggono le scale inferiori, intrappolando i soldati del Giudiziario nei livelli più bassi.
Nel finale, i ribelli vedono Juliette tornare dalla fatidica collina. Con un cartello segnala che è pericoloso uscire e convince Bernard a non attivare la Procedura di Salvaguardia. Tuttavia, l’ingresso del silo si rivela anche un inceneritore, e la scena si chiude con Juliette avvolta dalle fiamme. È improbabile che sia morta, visto che indossa una tuta ignifuga, ma il suo ritorno solleva domande: racconterà tutto sul Silo 17, sul Lascito e sull’esterno?
L’epilogo è forse la parte più intrigante della stagione 2: vediamo Washington D.C. in quello che sembra il nostro presente, dove un’esplosione nucleare ha reso necessario controllare la radioattività prima di entrare in un ristorante. Un politico regala alla sua compagna un dispenser di Pez, lo stesso oggetto visto nella prima stagione. È quindi chiaro che l’origine dei silos sarà esplorata, e che la compagna del politico è legata al Silo 18.
Di seguito trovate il trailer internazionale della seconda stagione di Silo: