Riflessione: Jurassic World – Teoria del Caos e la strada che i film del franchise non imboccano

La trilogia di Jurassic World ha portato il franchise a nuovi successi commerciali, ma il suo approccio, spesso criticato per la mancanza di originalità, ha reso i film delle occasioni mancate dal punto di vista narrativo. Nonostante idee inizialmente accattivanti – un parco per dinosauri aperto al pubblico, creature preistoriche che invadono una residenza goticheggiante … o addirittura gli Stati Uniti – i film non hanno mai sfruttato appieno il loro potenziale, optando per una narrazione sicura, priva del rischio e della sorpresa che hanno reso leggendario il Jurassic Park del 1993.

Il culmine è stato Jurassic World – Il Dominio, che si è concentrato su un elemento apparentemente estraneo: gli insetti preistorici.

Tuttavia, una serie animata ha saputo sorprendere positivamente e mantenere la promessa disattesa dai film: Jurassic World – Teoria del Caos (Jurassic World: Chaos Theory), sequel dell’apprezzata serie animata Jurassic World: Nuove Avventure, riesce infatti a offrire una visione fresca e, soprattutto, più autentica del caos che si scatenerebbe nel nostro mondo qualora i dinosauri dovessero mai coesistere con gli umani.

La serie segue un gruppo di adolescenti che, dopo essere stati abbandonati su Isla Nublar, si trovano coinvolti in un’intricata rete di traffico di dinosauri. In questo contesto, Jurassic World – Teoria del Caos si permette di approfondire temi rilevanti come la tutela delle specie, il traffico illegale di animali e le implicazioni etiche del mantenere e “riportare in vita” creature estinte.

Questi argomenti, trattati in modo più maturo e sviluppati con un linguaggio comprensibile anche per i più giovani, riescono a rendere Jurassic World – Teoria del Caos un prodotto che valorizza e arricchisce il franchise, creando un legame profondo con il pubblico.

Il fascino della serie risiede anche nella sua capacità di riproporre il tono di tensione e suspense del primo film. Jurassic World – Teoria del Caos bilancia bene il terrore e l’avventura, riportando alla luce il senso di pericolo che il Jurassic Park di Spielberg aveva saputo creare.

In più occasioni, lo spettatore viene messo di fronte alla brutalità degli incontri tra umani e dinosauri in un contesto moderno. Alcuni momenti sono tanto intensi quanto quelli dei primi film: una scena in particolare, in cui i protagonisti adolescenti si trovano in pericolo su una nave portacontainer, circondati da dinosauri senza via di fuga, ricrea perfettamente il clima claustrofobico e angosciante che ha caratterizzato il miglior Spielberg.

Nonostante si tratti di una serie per tutte le età, la produzione ha scelto di non edulcorare troppo la narrazione, con scene che mantengono intatta la minaccia dei dinosauri e l’impatto visivo del loro comportamento in situazioni realistiche.

Lo showrunner e produttore esecutivo Scott Kreamer ha spiegato come, proprio come nel film del 1993, anche qui il cuore della storia sia un horror per tutte le età. Questo elemento di tensione rimane centrale in Jurassic World – Teoria del Caos, che riesce a dare il giusto peso agli incontri tra i protagonisti e le creature preistoriche.

Ogni episodio offre momenti di suspense e rivelazioni inattese, facendo emergere il lato più pericoloso di un mondo popolato da dinosauri, e la serie si distingue per una narrazione che sa spaventare senza essere eccessivamente cruda.

La seconda stagione di Jurassic World – Teoria del Caos prosegue nel rappresentare la convivenza tra dinosauri e fauna moderna in modo ancora più realistico. In un incontro particolarmente significativo, vediamo un gruppo di giovani navigare lungo un fiume in Senegal quando vengono attaccati da un ippopotamo furioso, mentre un Suchomimus si unisce alla battaglia.

L’azione, che ricorda le epiche sfide di Animal Face-Off di Discovery Channel, riesce a mantenere lo spirito spettacolare del franchise offrendo scene d’impatto che lasciano il pubblico con il fiato sospeso. L’effetto di queste interazioni tra dinosauri e animali moderni non è solo di puro intrattenimento: rafforza il tema di come la presenza di specie estinte potrebbe destabilizzare gli equilibri naturali in modi catastrofici.

La narrazione visivamente intensa e gli scontri realistici tra creature del passato e animali contemporanei permettono alla serie di trasmettere un messaggio profondo: umani e dinosauri non dovrebbero mai coesistere, poiché la loro convivenza porterebbe solo caos e distruzione.

Anche in situazioni apparentemente innocue, come una scena che mostra uno stegosauro che blocca il traffico per raggiungere un venditore di arance, la serie utilizza il paradosso di un mondo dominato da dinosauri per raccontare qualcosa di significativo su conservazione, rispetto per le specie e sull’equilibrio naturale.

Infine, Jurassic World – Teoria del Caos mostra come il franchise potrebbe avventurarsi in nuove direzioni esplorando temi più adulti e complessi. Con il prossimo film, Jurassic World Rebirth, sembra che Hollywood sia intenzionata a riprendere la classica storia di persone intrappolate su un’isola con dinosauri, ma Jurassic World – Teoria del Caos dimostra che il franchise può avere ancora molto da raccontare in modo innovativo.

La serie ha osato portare la storia in un nuovo ambito, fornendo un’esperienza coinvolgente che unisce suspense, riflessioni sull’etica e momenti spettacolari, e riportando il franchise al suo spirito originario: una miscela di meraviglia e terrore che continua a ispirare generazioni.

Di seguito trovate il full trailer in versione italiana della seconda stagione di Jurassic World – Teoria del Caos, su Netflix dal 17 ottobre:

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