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KAOS: recensione della prima – e unica – stagione della serie fanta-mitica con Goldblum (su Netlfix)

Jeff Goldblum è al centro di un'opera che rivisita i miti greci in chiave moderna e interessante, mescolando in modo intelligente umorismo, azione e dramma

Arrivata sul finire dell’estate su Netflix, KAOS offre una reinterpretazione audace e brillante di vari miti greci. Creata da Charlie Covell, nota per The End of the F**ing World*, questa serie intreccia sapientemente diverse storie classiche ambientandole in una moderna “Creta”.

Con un perfetto equilibrio di intrighi, misteri, violenza, politica ed emozioni, KAOS si sviluppa in 8 episodi di quasi un’ora ciascuno, risultando una delle proposte più interessanti del 2024.

La forza di KAOS risiede nella sua capacità di affascinare sia gli appassionati dei miti greci sia un pubblico più generico. Non si tratta di una riproposizione pedissequa delle antiche storie, ma piuttosto di una rivisitazione che trae ispirazione dai miti originali, mescolandoli con elementi moderni e offrendo una prospettiva fresca e accattivante.

A differenza di altre serie come Gli Anelli del Potere, che tendono a dilungarsi in ritmi lenti, o The Boys, nota per il suo cinismo, KAOS combina sapientemente azione e cuore, con un cast ampio e ben calato in un mondo che, seppur familiare, risulta ancora magico e sorprendente.

Al centro della narrazione troviamo Zeus, interpretato da Jeff Goldblum. Viene descritto come un tiranno paranoico e egocentrico, e l’attore riesce a interpretarlo con un mix di umorismo e intensità.

La trama si sviluppa quando un gruppo di ribelli sabota un monumento a lui dedicato, scatenando la sua sete di vendetta contro gli umani. Al suo fianco c’è Hera (Janet McTeer), stanca delle continue infedeltà del marito, e Dioniso (Nabhaan Rizwan), il figlio di Zeus, che si sente trascurato.

A completare il quadro familiare c’è Poseidone (Cliff Curtis), il fratello di Zeus, che è più interessato a godersi la vita e mangiare aragoste piuttosto che occuparsi delle tensioni politiche.

A rendere la situazione ancora più complicata sono le profezie che perseguitano Zeus, legando indissolubilmente gli dei e i mortali.

Charlie Covell riesce a mantenere un tono accessibile e leggero, nonostante le storie di mostri e divinità. I suoi personaggi, sia quelli divini che umani, sono riconoscibili e facilmente apprezzabili. La serie affronta temi universali come la vita, la morte e il destino, ma lo fa in modo che lo spettatore possa identificarsi, rendendo la mitologia greca accessibile e attuale.

Uno degli aspetti più impressionanti di KAOS è la capacità di condensare e modernizzare la mitologia senza tradirla. Tra le principali storie riprese troviamo quella di Orfeo (Killian Scott) che cerca di salvare Euridice (Aurora Perrineau) dagli inferi e da Ade (David Thewlis); quella del presidente Minosse e di sua figlia Arianna (Leila Farzad), legati al mito del labirinto; e Prometeo (Steven Dillane), condannato a essere legato a una roccia e tormentato, che funge da narratore.

Accanto a loro appaiono anche figure mitologiche come Medusa, Caronte, le Parche e le Furie. Ad ogni modo, KAOS non segue strettamente le versioni classiche dei miti, ma introduce nuove svolte narrative che rendono ogni storia imprevedibile e affascinante.

Il cast, composto da grandi nomi come Goldblum, Thewlis e Billie Piper nel ruolo di Cassandra, è impeccabile, ma anche gli attori meno conosciuti brillano in ruoli cruciali. Rizwan, ad esempio, dona al suo Dioniso un mix di sensualità e irriverenza, mentre la Perrineau interpreta una Euridice forte e intelligente. Misia Butler, nel ruolo di Caeneo, preso da un mito meno noto, colpisce per la sua dolcezza e sensibilità, offrendo una performance che tocca profondamente il cuore degli spettatori.

Ambientata in una vasta gamma di location che vanno dall’Olimpo lussureggiante al grigio e monotono mondo dell’Ade, KAOS è anche un vero e proprio spettacolo per gli occhi. I dettagli delle ambientazioni sono curati con grande attenzione, dal tempio di Hera, abitato dalle sacerdotesse silenziose, alla bottega di Dedalo, piena di misteriosi accenni al suo oscuro passato.

Infine, la colonna sonora di KAOS è altrettanto importante. Con un mix di opera, rock, pop e brani classici, la musica riesce a creare momenti iconici, come un combattimento gladiatorio al ritmo di “Pack up your Troubles in Your Old Kit Bag” o Zeus che guarda la distruzione del pianeta accompagnato dalle note di “Oh What a Beautiful Morning”.

Questi momenti musicali, combinati con il tono drammatico della narrazione, conferiscono alla serie un’atmosfera unica, rendendola avvincente e sofisticata al tempo stesso.

In definitiva, KAOS è una serie che riesce a coniugare miti antichi e sensibilità moderne, offrendo una storia che non si limita a rielaborare il passato, ma che lo reinventa in modo creativo e stimolante. La sua combinazione di umorismo, azione e dramma rende la rende una delle migliori proposte dell’anno.

Peccato solo che, come ormai sappiamo, Netflix ha deciso di NON rinnovarla, impedendoci così di scoprire cosa Charlie Covell e il suo tema avevano in mente per i protagonisti.

Di seguito trovate il full trailer italiano di KAOS, nel catalogo di Netflix dal 29 agosto:

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Published by
Gioia Majuna