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Voto: 5/10 Titolo originale: Smile 2 , uscita: 16-10-2024. Budget: $28,000,000. Regista: Parker Finn.

Smile 2: la recensione del film horror col sorriso demoniaco di Parker Finn

17/10/2024 recensione film di William Maga

Naomi Scott è la brava interprete di un sequel che amplifica il livello di gore del primo capitolo, ma diluisce l'impatto complessivo con una storia che ritocca la mitologia e piena di cliché e una durata eccessiva

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Un paio di anni fa Smile, il debutto cinematografico di Parker Finn, si rivelò un successo a sorpresa (la recensione), grazie a una premessa intrigante — e se i suicidi fossero come un virus che infetta chiunque ne venga toccato? — e a spaventi ben orchestrati (giustizia per il gatto Mustache!).

Non sorprende quindi che la Paramount abbia subito messo in cantiere un sequel, ed è così che arriva ora nelle sale Smile 2, un seguito ambizioso in cui Finn tenta di amplificare tutto mille volte, anche se in realtà non ce n’era affatto bisogno. Quello che era iniziato infatti come un piccolo horror creativo si trasforma adesso in un dramma poco interessante e altamente generico, con una durata talmente esagerata che vi porterà a chiedervi se tutti quelli che ci hanno lavorato abbiano dimenticato che tipo di film stessero girando.

Come nel primo film, la nostra eroina è una giovane donna con problemi di salute mentale, ma questa volta è Skye Riley (Naomi Scott), una pop star di fama mondiale. Skye lotta contro la dipendenza da alcole e droga e con le conseguenze di un incidente stradale devastante in cui è morto l’anno prima il suo fidanzato. Con un grande tour mondiale alle porte, tutti, compresa la madre-manager Elizabeth (Rosemarie DeWitt), la spingono quindi a comportarsi al meglio. Tuttavia, in un momento di debolezza, Skye si trova a casa di un vecchio amico e assiste al suo scioccante suicidio, che dà il via ad una catena di eventi che minacceranno la sua vita.

smile 2 poster film 2024Ciò che colpisce subito di Smile 2 è la trama di fondo: Skye Riley è la classicissima pop star in difficoltà, costretta a fare un tour ‘del grande ritorno’ che non vuole, spinta da una madre ambiziosa che non sembra preoccuparsi affatto di lei. È quasi sorprendente che i titoli di apertura non siano accompagnati dalle note di “Lucky” di Britney Spears, dato quanto la storia è prevedibile.

Abbiamo ampiamente già visto tutti i cliché di quello che sta passando Skye, persino prima che l’orrore del maligno sorriso faccia la sua comparsa, il che riduce immediatamente ogni livello di suspense o di imprevedibilità. Una sequenza di danza splendidamente coreografata che finisce fuori controllo? Basta aver guardato l’unico buon episodio di The Idol.

Una giovane star della musica trascinata dentro eventi terrificanti? Trap l’ha fatto con Lady Raven appena qualche mese fa. Una madre che fa un discorso su come sua figlia sia ingrata? La serie Gypsy ha la stessa durata e risultava molto più coinvolgente.

Ci sono momenti visivamente interessanti e coreografie che evocano uno stile alla Lady Gaga che incontra The Neon Demon, ma tutto questo supporta una trama così esile che potrebbe adattarsi a qualsiasi horror generico.

Prima di concentrarsi sulla protagonista con cui gli spettatori passeranno i successivi 127 minuti, Smile 2 deve però risolvere il cliffhanger lasciato dal primo capitolo. Kyle Gallner, per un brevissimo momento, ritorna quindi nei panni di Joel, l’uomo che ha assistito agli eventi del primo film, con la speranza di passare il virus a qualcuno che lo meriti davvero. Questo tentativo fallisce in uno dei pochi momenti divertenti del sequel, dato che l’attore probabilmente stava già girando Strange Darling. Tuttavia, alza il tasso del gore a 13 su una scala da 1 a 10.

Non è un’esagerazione: il livello di violenza e sangue è decisamente più esteso e implacabile rispetto al 2022. I personaggi si spaccano la faccia con oggetti, e la cinepresa, in primo piano, riprende ogni dettaglio in modo disturbante, con colpi ripetuti e una colonna sonora assordante che rende l’orrore una prova di resistenza.

Ad ogni modo, non sembra che questa violenza serva davvero alla storia, ma piuttosto che sia stata aggiunta per far parlare la gente di quanto sia disgustosa (se dovete scegliere un solo film lungo e pieno di sangue incentrato su una donna al centro della scena, provate The Substance).

smile 2 film 2024 horror drew barrymoreNaomi Scott ce la mette comunque tutta nel ruolo di Skye, ma il suo personaggio è definito esclusivamente dalla sua dipendenza e dall’incidente d’auto. Ci sono accenni a problemi di autostima, ansia e odio verso se stessa, ma questi vengono liquidati con battute urlate come “Non sai cosa c’è nella mia testa!”. No, ragazza, davvero non lo sappiamo. Avremmo apprezzato qualche minuto in più per scoprirlo.

Invece, ci vengono offerti continui primi piani del viso dell’attrice, come se avessero sfruttato un’offerta del 3×2. La poverina mette a dura prova i tecnici del suono con il suo ansimare, sniffare e bere senza sosta. Ma Skye non sembra mai un personaggio a tutto tondo, piuttosto un recipiente per i traumi, come spesso accade alle pop star nel mondo della narrativa.

Gli altri personaggi sono tutti piuttosto piatti. La migliore amica di Skye, Gemma (Dylan Gelula), è la classica spalla sarcastica, mentre Ray Nicholson, nonostante sia presente nel poster, ha solo cinque battute in tutto il film.

La mancanza di caratterizzazione lascia così tutto il peso di Smile 2 alla trama, che però non sa bene dove andare. I primi 40-50 minuti costruiscono il mondo di Skye, fatto di canzoni pop e spettacoli, con l’introduzione di Lewis (Lukas Gage) e la scena del suicidio. Da lì, si torna al palco con scene rapide di Skye che vede strane apparizioni (spesso introdotte da jump scare).

Ci sono spunti interessanti che non vengono sviluppati, come l’ossessione di un fan e la mancanza di protezione da parte del team di Skye. Una scena in cui i ballerini di supporto eseguono una danza/assalto è visivamente intrigante, ma gran parte di Smile 2 è dominata da primi piani e continui richiami all’acqua Voss.

Se qualcuno dicesse che questa sceneggiatura è nata come un’idea originale e poi è stata trasformata in un film di Smile, non verrebbe deriso, perché gli elementi del mondo di Smile sembrano esser stati aggiunti in un secondo momento.

smile 2 film naomi scott 2024Nel primo capitolo, il suicidio era trattato come un virus, qui invece è diventato un simbolo generico per qualsiasi cosa, dalla dipendenza all’ansia, senza mai risultare specifico o interessante. Inoltre, il potere del ‘demone del sorriso’ è stato riscritto in modo tale da permettergli di manipolare persone, eventi e la realtà stessa a livelli vicini a Inception, lasciando la trama piena di dubbi e incertezze su quello che abbiamo visto.

C’è persino un intero personaggio la cui esistenza viene messa in discussione verso la fine, lasciando pensare che il ‘demone del sorriso’ abbia il potere di creare la vita come Elsa ha fatto con Olaf.

Insomma, Smile 2 è un sequel insopportabilmente gonfiato che prende spunto da idee e film molto più interessanti degli ultimi due anni. Naomi Scott non ha colpa e si fa carico del film, ma tutto ciò che ci era piaciuto del primo Smile qui latita. Anzi, questo sequel potrebbe farti addirittura dubitare che l’originale fosse davvero così buono.

Se non vi è chiaro il finale o quanto di quello che abbiamo visto è reale, vi rimandiamo alla nostra spiegazione degli eventi.

Di seguito trovate il full trailer italiano di Smile 2, nei nostri cinema dal 17 ottobre: