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Titolo originale: The Gorge , uscita: 13-02-2025. Budget: $70,000,000. Regista: Scott Derrickson.

Misteri dal profondo: la spiegazione del film e del finale dalla voce di Scott Derrickson

18/02/2025 news di Stella Delmattino

Il regista non si è tirato indietro nel rispondere a tutte le curiosità sul fanta-horror con Miles Teller e Anya Taylor-Joy

Anya Taylor-Joy in Misteri dal profondo (2025)

C’è una battuta nel primo atto di Misteri dal profondo (The Gorge) così intrigante e carica di promesse da far fremere chiunque, persino Scott Derrickson, un regista con oltre vent’anni di esperienza nell’arte di creare tensione e terrore in film come Sinister e L’esorcismo di Emily Rose.

“La Gola è la porta dell’inferno”, viene avvertito Levi (Miles Teller), un tormentato cecchino dell’esercito. “E noi siamo i guardiani del cancello.” Dopo aver letto questa battuta nella sceneggiatura di Zach Dean, Derrickson si è reso conto di dover scoprire cosa ci fosse dentro la Goola—quell’oscuro e mitologico baratro avvolto dalla nebbia, sorvegliato da due sentinelle poste su torri opposte.

“Mi sono entusiasmato e ho sentito che il mistero di ciò che si trovava laggiù era davvero coinvolgente”, racconta Derricksona a DenofGeek. Quella discesa nell’ignoto è diventata un’ossessione per il regista, che ha ammirato l’equilibrio precario della sceneggiatura tra horror, fantascienza, thriller politico paranoico e persino romanticismo.

Ma è stata anche un’opportunità per creare qualcosa di nuovo, qualcosa che il cinema di genere non aveva ancora esplorato. “Ho riscritto circa un terzo della sceneggiatura”, conferma Derrickson. “Nella versione originale, ciò che si trovava nella Gola era troppo simile a un classico film di zombie. Quindi ho lavorato per renderlo più originale.”

Misteri dal profondo film tellerSe avete visto il film, sapete che quel “qualcosa” ha preso forme strane e inquietanti, dando vita a una storia che va oltre il semplice scontro con mostri nell’oscurità.

Cosa si nasconde dentro la Gola

Quando Drasa (Anya Taylor-Joy), la cecchina lituana sulla torre orientale, vede Levi precipitare nella Gola, non è solo la nebbia a essere penetrata. L’idillio del primo atto viene infranto. Un confine è stato superato. Senza esitazione, Drasa si lancia nel vuoto per seguirlo (sebbene con un paracadute).

Ciò che li attende è infernale, ma non meno poetico della prima parte del film. I mostri nascosti sotto la Gola sono chiamati “Uomini Vuoti”, un riferimento all’omonima poesia di T.S. Eliot del 1925. Se per Eliot gli Hollow Men erano anime perdute dopo la Prima Guerra Mondiale, Derrickson ha voluto rendere reale quell’immaginario antico e disumanizzato.

“L’obiettivo era creare una mitologia che non fosse quella del cinema popolare”, spiega Derrickson. “Non mi sono ispirato ai film, ma all’horror folk: uomini-pianta, uomini di legno, alberi senzienti. Elementi che si trovano in Il Signore degli Anelli, ma che il cinema non ha mai esplorato a fondo.” Tra le fonti di ispirazione cita The Ritual di David Bruckner e il classico Il Giorno dei Trifidi (1963), ma sottolinea come avesse un campo relativamente libero per costruire qualcosa di originale.

“L’idea era creare un’ibridazione tra flora, fauna e insetti, con cose molto strane come le radici che attaccano Levi all’inizio del film, per dare subito il senso che là sotto si potesse trovare qualsiasi cosa.”

Gli Uomini Vuoti, esseri quasi pagani fusi biologicamente con i loro destrieri, sembrano essere i soldati inviati nella Gola negli anni ‘40. In origine, la sceneggiatura chiariva che il loro leader era Bradford Shaw, la prima sentinella della Torre Ovest, ma Derrickson ha eliminato molte di queste spiegazioni. “Pensavo fosse importante esplorare l’umanità di quei personaggi, ma ho capito che rallentava il ritmo del film e ne alterava il tono.”

Quello che rimane nel film solleva interrogativi inquietanti sulla natura e le intenzioni di queste creature. Vogliono davvero solo nutrirsi di Levi e Drasa, come suggeriscono gli ossi nelle loro caverne? O c’è qualcos’altro?

Misteri dal profondo Taylor Joy film 2025“In parte è aggressività istintiva”, dice Derrickson. “Un intruso arriva e va eliminato. Ma potrebbe essere anche altro. Potrebbe essere sesso. Non ci sono femmine laggiù. Che fine hanno fatto?”

Sigourney Weaver e il “dannato profitto”

Se le creature nella Gola rappresentano un orrore primordiale, Bartholomew (Sigourney Weaver) incarna una minaccia più fredda e contemporanea: un burocrate aziendale, un’ennesima pedina del capitalismo militare.

“Non puoi mettere Sigourney Weaver in un film di fantascienza senza pensare a ciò che porta con sé”, scherza Derrickson, facendo un chiaro riferimento ai suoi ruoli in Alien. Ma se Ellen Ripley combatteva per la sopravvivenza, Bartholomew rappresenta un’insidiosità molto più moderna.

In un’opera in cui due soldati vengono programmati per diffidare l’uno dell’altro, divisi lungo linee da Guerra Fredda, è significativo che a manipolarli sia una multinazionale tecnologica che ha privatizzato la guerra, trasformando i soldati in mercenari e cavie da laboratorio.

“L’idea di una corporazione che influenza l’uso dell’esercito americano è davvero terrificante”, ammette Derrickson. “Ma non volevo che Bartholomew fosse un semplice cattivo alla Burke di Aliens. Non è spinta dall’avidità. Crede davvero che la ricerca privata sia l’unica strada per il progresso.”

Un salto nel vuoto (letteralmente e metaforicamente)

Misteri dal profondo è una metafora per molte cose: la verità che deve essere rivelata, i segreti che consumano l’anima, il ritorno all’istinto primitivo. Ma è anche una rappresentazione viscerale dell’atto di fidarsi di qualcun altro.

“Vedo il film come un arcobaleno multiplo. Il genere principale è il romanticismo, poi vengono fantascienza, azione, horror e thriller politico.”

Misteri dal profondo anya filmLa prima parte del film segue la struttura di un classico incontro romantico, con Levi e Drasa che costruiscono un rapporto a distanza. Ma la vera scintilla scatta nella seconda metà, quando si trovano faccia a faccia con la morte.

“Il gesto più romantico del film è la velocità con cui lei si getta nella Gola per salvarlo”, sottolinea Derrickson. “Non esita un secondo.”

Il finale che non abbiamo visto

Dopo la fuga dall’inferno, le preoccupazioni terrene sembrano insignificanti. Bartholomew è morta, la Gola è distrutta, i due amanti si ritrovano nel soleggiato sud della Francia. Un happy ending. Ma non era l’unico finale possibile.

“Avevamo girato un finale ambientato nello stesso cimitero dove Drasa parlava con suo padre. Era più malinconico, con le lapidi intorno. Era bellissimo, ma sottolineava anche il peso della morte.”

Si era anche considerata l’idea che uno dei due fosse infettato dal virus della Gola. “Molte grandi storie d’amore finiscono con la morte di un personaggio—Titanic ne è un esempio classico. Ma dopo tutto ciò che avevano vissuto, separarli sarebbe stato troppo crudele.”

“Non ho problemi a realizzare finali estremamente cupi, basta guardare Sinister, ride Derrickson. “Ma questa volta era importante dare ai personaggi la loro ricompensa.”

Un film d’amore sotto copertura

Tra tutti i generi che Misteri dal profondo esplora, è il romanticismo a emergere sopra ogni cosa. Dopo aver attraversato l’abisso, Levi trova finalmente il coraggio di dire a Drasa “Ti amo”. E, per quanto assurdo possa sembrare, questa è la cosa più importante che accada in tutto il film.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Misteri dal profondo, su Apple TV+ dal 14 febbraio: