Il regista esordiva con un horrorino modestissimo ispirato a Lovecraft, cui collaborarono anche Fulci e Micalizzi
Basato liberamente sul racconto Il colore venuto dallo spazio di H. P. Lovecraft, La fattoria maledetta (The Curse) del 1987 descrive l’orrore e il caos che seguono dopo lo schianto improvviso di un meteorite nei pressi di una piccola comunità agricola, trasformando successivamente i suoi abitanti in mostri assetati di sangue.
Di conseguenza, è inevitabile che La fattoria maledetta diventi sempre meno interessante (per usare un eufemismo …) col passare dei minuti, ed è anche importante notare che la riluttanza di David Keith a ‘sporcarsi le mani’ è la ciliegina sulla torta per far sì che il film fallisca anche come semplice horror di serie B (ci vuole davvero, davvero tanto tempo prima che accada qualcosa di ‘orribile’).
Il terzo atto, in cui tutto va a rotoli è, di conseguenza, completamente incapace di garantire quell’impatto violento e viscerale per il quale il regista evidentemente si era sforzato, e La fattoria maledetta – che venne prodotto dall’esperto Ovidio G. Assonitis e addirittura musicato da Franco Micalizzi – finisce per consolidarsi come un adattamento interminabile e ai confini dell’atroce che contiene pochi, se non nessuno, pregi.
Di seguito trovate il trailer di La fattoria maledetta: