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Voto: 5/10 Titolo originale: Get Away , uscita: 06-12-2024. Regista: Steffen Haars.

Get away: fuga senza uscita, la recensione della horror comedy con Nick Frost

25/03/2025 recensione film di Marco Tedesco

Un film che promette una vacanza tra risate e sangue, ma che si perde in buchi di trama e ritmo incostante

Get Away Fuga senza uscita (2024) film frost

Lo slogan ironico riassume tutto: «Preparati per una vacanza da incubo», avverte Get away: fuga senza uscita, la sanguinosa parodia horror firmata Nick Frost e Steffen Haars. Tutto avrà senso, col tempo.

Frost, amatissimo volto della commedia britannica e navigato interprete di thriller grotteschi, è forse ancora oggi più noto per il suo lavoro nello zombie-movie cult L’alba dei morti dementi, diretto da Edgar Wright (la nostra intervista esclusiva). Un paragone con quel film è inevitabile – e non gli dispiacerà affatto.

Uscito nel 2004, il film di Wright è stato un successo internazionale, una horror comedy ingegnosa che riusciva a essere sia spaventosa che esilarante. Da allora, decine di registi hanno tentato di replicare il “momento Shaun”. E con Get Away, Frost e Haars ci riprovano.

Come Shaun, Get Away deve molto a un altro classico dell’horror cinematografico: The Wicker Man. Ma è anche una sorta di presa in giro, una parodia piena di battute brillanti e omicidi splatter. Per gestire con successo questi toni opposti, servono però due ingredienti fondamentali: un cast affiatato e una trama solida. Get Away ne azzecca solo uno.

Il film si apre sulle note di una canzone di Cliff Richard. Susan (Aisling Bea) e suo marito Richard (Frost) portano i figli adolescenti, sempre scontrosi, in vacanza in Svezia. Sam (Sebastian Croft) è irritato per la connessione telefonica scadente, Jessie (Maisie Ayres) si rifiuta di mangiare.

Ma i genitori sembrano divertirsi, e Susan è particolarmente entusiasta all’idea di visitare Svalta, una remota isola svedese con un passato oscuro.

Get Away Fuga senza uscita (2024) poster filmI dettagli sono vaghi: si parla di un’epidemia influenzale dell’Ottocento, una quarantena invernale e abitanti affamati che si sarebbero dati al cannibalismo. Ogni dieci anni, gli isolani rievocano la miseria dei loro antenati con una rappresentazione teatrale lunga otto ore, e Susan – che sostiene di avere legami familiari con l’isola – non vede l’ora di assistervi.

Prima, però, devono sopravvivere alla traversata in traghetto. Il tempo è bello, il mare calmo, ma gli altri passeggeri non sembrano apprezzare che degli stranieri trattino la loro isola come una pacchiana attrazione turistica.

Klara (Anitta Suikkari), portavoce non ufficiale dell’isola, accoglie Susan e la sua famiglia al porto e ordina loro di tornarsene indietro. Obbediranno? Ovviamente no. Sono preoccupati? Solo un po’. Jessie sospetta che qualcuno li stia osservando.

E potrebbe avere ragione: l’uomo da cui hanno affittato casa, Matts (Eero Milonoff), è uno psicopatico con telecamere nascoste in ogni stanza.

Nel frattempo, Susan e Richard decidono di ignorare le minacce e godersi la vacanza. Lei programma nuotate e escursioni, lui si dedica al birdwatching. Non sanno che Klara e i suoi compaesani hanno un piano terrificante in serbo.

Rivelare di più significherebbe spoilerare un epilogo demenziale.

Alcuni spettatori individueranno il colpo di scena da lontano – ed è davvero importante – e forse proprio per questo Get Away risulta più divertente. Diciamo solo che Susan e Richard non sono così innocenti come sembrano, e che le battute da sitcom e le stranezze inquietanti sfociano infine in un bagno di sangue completamente folle. Ed è qui che Frost e i suoi colleghi si lasciano davvero andare. Buon per loro.

Ma ci sono crepe nella narrazione – enormi buchi di trama e deviazioni insensate – e questo finisce per rovinare l’atmosfera. Non ci aspettiamo che un film di questo tipo rispetti tutte le regole, ma la logica interna deve essere inattaccabile, ed è qui che Get Away inciampa. È troppo slegato, persino poco sviluppato, e la sceneggiatura, discontinua e priva di tono, promette più di quanto riesca a mantenere.

Qualcuno apprezzerà la durata contenuta di 86 minuti, ed è vero: gli horror brevi sono spesso i migliori. Ma qui è troppo corto: il film risulta vuoto, incompleto, come se mancassero intere scene.

Non si possono criticare le interpretazioni. Frost è esilarante come sempre, e Suikkari divora la scena nel ruolo della leader folle di Svalta. Ma è la Bea a spiccare davvero.

È senza dubbio la risorsa più preziosa: una partner solida per Frost, esperta di horror comico e forse l’unica a comprendere fino in fondo il tipo di prodotto che stavano girando. È lei a portare la vera luce sulla scena, e Get Away avrebbe dovuto sfruttarla di più.

Insomma, un’occasione sprecata.

Di seguito trovate il full trailer internazionale di Get away: fuga senza uscita, uscito in Italia direttamente in streaming: