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Titolo originale: Kingdom of Heaven , uscita: 03-05-2005. Budget: $130,000,000. Regista: Ridley Scott.

Dossier: Le Crociate e la theatrical cut rinnegata da Ridley Scott

23/02/2025 news di William Maga

La director's cut estesa ha rimesso le cose a posto

eva green in Le crociate - Kingdom of Heaven (2005)

Il consenso generale su Le Crociate (Kingdom of Heaven) è cambiato radicalmente nel corso degli anni. Quando il film uscì nel 2005, l’accoglienza fu tiepida, ma non per la qualità dell’opera: la versione distribuita nei cinema era stata infatti tagliata di ben 50 minuti, compromettendone la coerenza narrativa e la profondità dei personaggi.

Ridley Scott, che aveva realizzato un’epopea storica complessa e sfaccettata, si trovò costretto a ridurre la durata del film a 144 minuti per motivi commerciali. Ma quando, pochi mesi dopo, pubblicò la Director’s Cut, fu chiaro a tutti che Le Crociate era un kolossal epico mai visto nella sua interezza.

Parlando con Deadline, Scott ha ribadito che il montaggio cinematografico del film fu un errore. Oggi, la Director’s Cut è considerata la versione definitiva, capace di trasformare un’opera considerata inizialmente “imperfetta” in uno dei migliori film della carriera del regista.

L’idea alla base dei tagli era rendere il film più scorrevole per il pubblico. Scott voleva che la storia “volasse”, senza soffermarsi troppo su dettagli secondari. Tuttavia, come il regista ha ammesso più volte, la perdita di intere sottotrame ha reso Le Crociate meno efficace e meno coinvolgente.

Le crociate - Kingdom of Heaven (2005) film posterUno degli aspetti più criticati fu l’assenza di una sottotrama fondamentale legata a Sibylla (Eva Green). Nella versione cinematografica, il suo personaggio appare meno incisivo, mentre nella Director’s Cut acquista una profondità drammatica paragonabile a quella di Balian (Orlando Bloom).

A Gerusalemme, il re Baldovino IV (Edward Norton), un sovrano lebbroso, governa con saggezza, ma la sua morte porterà al potere il violento Guy de Lusignan (Marton Csokas). Nel montaggio cinematografico, Baldovino cerca di impedire questo scenario offrendo la mano di sua sorella Sibylla a Balian, affinché quest’ultimo possa succedergli al trono. Balian rifiuta, e così Guy diventa re, portando Gerusalemme alla rovina.

Ma la Director’s Cut introduce un elemento tragico completamente assente nella versione tagliata: il figlio di Sibylla.

Nella versione originale del film, Sibylla non ha figli, il che la rende un personaggio meno sfaccettato. Nella Director’s Cut, invece, scopriamo che ha un bambino, destinato a succedere allo zio al trono. Ma c’è un problema: il piccolo ha ereditato la lebbra.

La rivelazione arriva in una delle scene più forti del film: il bambino mette una mano sopra una candela accesa e non sente alcun dolore. Sibylla, avendo visto le sofferenze del fratello, decide di avvelenarlo per risparmiargli una vita di tormenti. Il bambino muore così tra le braccia della madre, in una sequenza struggente che aggiunge un nuovo livello di tragedia alla storia.

Questa scelta cambia radicalmente il significato del film:

  • Balian e Sibylla compiono entrambi una scelta difficile e discutibile: lui rifiuta di fare del male per un bene maggiore, mentre lei commette un peccato per amore materno.
  • Il destino della città cambia per sempre, perché il bambino avrebbe potuto fermare Guy de Lusignan, ma la sua morte spiana la strada alla catastrofe.
  • La frase di Sibylla a Balian assume un nuovo significato:

“Arriverà il giorno in cui avresti voluto fare un po’ di male per ottenere un bene più grande.”

Parlando con Deadline, Scott ha ammesso di pentirsi profondamente di aver tagliato questa parte del film:

“Guardandolo oggi, penso: wow, era davvero un bel pezzo. Non avrei dovuto toglierlo.”

Edward Norton in Le crociate - Kingdom of Heaven (2005)L’assenza di queste scene ha contribuito a far percepire Le Crociate come un’opera incompleta e narrativamente più debole. La critica, infatti, lo accolse in modo freddo, con recensioni tiepide che lo descrivevano come visivamente spettacolare ma privo di anima.

Solo anni dopo, grazie alla Director’s Cut, è stato rivalutato.

  • La versione estesa aggiunge 50 minuti di contenuti, ampliando la caratterizzazione dei personaggi e chiarendo meglio le dinamiche politiche di Gerusalemme.
  • Le motivazioni di Balian risultano più profonde: nella versione cinematografica sembra un eroe un po’ piatto, mentre nella director’s cut emerge il suo conflitto interiore.
  • Sibylla diventa un personaggio di spessore, e non solo una figura di contorno.

Insomma, Le Crociate dimostra che ridurre un film per esigenze commerciali può comprometterne il valore artistico. Un’epopea storica ha bisogno di spazio per respirare, e i tagli possono sminuirne la profondità e l’impatto emotivo.

Fortunatamente, la versione estesa ha permesso di riscoprirne il vero valore. Se c’è una lezione da imparare, è che Ridley Scott dà il meglio di sé quando non viene limitato dal minutaggio.

Di seguito trovate una scena di Le Crociate: