Titolo originale: Batman , uscita: 16-07-1943. Regista: Lambert Hillyer.
Dossier: il serial cinematografico di Batman del 1943, tra propaganda e dettagli fondanti
26/03/2025 news di Gioia Majuna
Un prodotto interessante ma oggi inaccettabile

Quando si pensa alle prime incarnazioni live-action di Batman, la mente corre subito alla celebre serie TV con Adam West e Burt Ward degli anni ’60 e al relativo film. Tuttavia, quella produzione cult non fu affatto la prima trasposizione cinematografica del personaggio.
Nel 1943, appena quattro anni dopo la sua comparsa nel numero 27 di Detective Comics, la Columbia Pictures produsse infatti un serial cinematografico in 15 episodi con Lewis Wilson nei panni di Batman e Douglas Croft in quelli di Robin. William Austin interpretava Alfred, allora ancora privo della fisionomia “british” che lo avrebbe contraddistinto in futuro.
Distribuiti settimanalmente, questi episodi contribuirono in modo sorprendente alla mitologia dell’Uomo Pipistrello. Fu proprio qui, ad esempio, che la Batcaverna assunse la forma di vero rifugio sotterraneo sotto Villa Wayne, anziché limitarsi a un semplice passaggio segreto. Allo stesso tempo, però, il serial del 1943 introdusse pesanti alterazioni rispetto ai fumetti originali, trasformando Batman in un agente del governo statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale e rendendolo protagonista di una chiara operazione di propaganda anti-giapponese.
Sì, è proprio così. In questa versione, Batman non affronta Joker o Pinguino, ma un villain chiamato Dott. Daka, un malvagio scienziato al servizio diretto del governo giapponese, incaricato di seminare il caos a Gotham. Il personaggio era interpretato da J. Carrol Naish, attore non giapponese, in uno dei tanti esempi dell’allora comune (e oggi offensivo) fenomeno del whitewashing.
Questi elementi rendono il serial non solo difficile da recuperare, ma anche problematico nella sua rappresentazione dello stesso Batman, ben lontana dal personaggio dei fumetti, già allora più sfaccettato.
Con una durata complessiva di circa tre ore e mezza, il serial segue Bruce Wayne e Dick Grayson nel tentativo di sventare i piani del Dott. Daka, che vanno dal controllo mentale di prigionieri trasformati in zombie al tentativo di usare un’arma a raggi per minacciare Gotham. Il tutto è arricchito dalla presenza della love interest Linda Page (interpretata da Shirley Patterson), la cui storia si intreccia con il rapimento dello zio Martin, orchestrato da Daka.
Oggi, l’aspetto più divertente del serial resta probabilmente l’azione: inseguimenti in auto, scazzottate su edifici alti e scene rocambolesche girate con l’artigianalità del tempo, che donano un certo fascino retro. Tuttavia, la narraionea alla base di queste sequenze varia dal superficiale al profondamente razzista.
Esteticamente, l’interpretazione del costume di Batman è sorprendentemente fedele alle prime versioni a fumetti: grigio e nero, benché dall’aspetto economico. Robin è rappresentato come un adolescente più maturo rispetto alla sua controparte cartacea, ma la divisa è abbastanza riconoscibile, anche se il bianco e nero ne appiattisce i colori. La Batcaverna, minuscola e claustrofobica, è decorata con “effetti pipistrello” rudimentali che oggi fanno sorridere, ma che contengono già spunti visivi ripresi nella serie pop degli anni ’60.
È possibile tracciare una linea diretta tra lo stile enfatico e teatrale dei serial del 1943 e il camp volutamente esagerato della serie del 1966 con Adam West. Non è un caso: nel 1965, un anno prima della messa in onda della serie TV, i serial originali furono rieditati e distribuiti come un unico film intitolato An Evening with Batman and Robin. Il tono cartoonesco del materiale guadagnò nuova popolarità e contribuì alla rinascita del personaggio sul piccolo schermo.
Tuttavia, è impossibile ignorare la dimensione propagandistica che permea il serial del 1943. Fin dalle prime battute, una voce narrante sottolinea che Batman e Robin — descritti come “giovani americani che amano il proprio Paese e sono pronti a combattere per esso” — agiscono sotto “incarico speciale dello Zio Sam”. Lo stesso narratore dichiara che, “quando si trovano di fronte ai nemici dell’America, Batman e Robin sono pronti a combatterli fino alla morte.”
Le descrizioni del Dott. Daka e della minaccia giapponese vanno ben oltre i limiti dell’accettabilità, persino per i canoni dell’epoca.
Nonostante tutto, i serial del 1943 restano un case study interessante: sono una delle primissime trasposizioni cinematografiche di un supereroe, oltre che un riflesso delle tensioni politiche dell’America in guerra. Sono, però, difficili da apprezzare oggi, non solo per il linguaggio e i contenuti obsoleti, ma anche per la povertà narrativa e i toni marcatamente razzisti.
Il trailer originale:
© Riproduzione riservata