Era tutto pronto
Potrebbe essere allettante limitare l’opera di David Cronenberg alle varie sfumature del body horror, ma il regista canadese possiede anche un grande talento nel creare storie dark e violente dal forte impatto.
La promessa dell’assassino e A History of Violence, entrambi con Viggo Mortensen, sono esempi perfetti di questo approccio, e il successo mainstream di questi film ha contribuito a creare le condizioni ideali per Cronenberg per dirigere un thriller di spionaggio, basato su una trilogia di romanzi bestseller.
Nel 2008, quando MGM e Relativity Media acquisirono i diritti di Il circolo Matarese (The Matarese Circle) di Robert Ludlum, David Cronenberg era infatti pronto a dirigerne l’adattamento con due superstar in cima alla lista dei più popolari di Hollywood per interpretare i protagonisti: Denzel Washington e Tom Cruise.
Anche quando il film era ormai effettivamente stato programmato per il 2013, il progetto sembrava troppo bello per essere vero, ma sfortunatamente si arenò quando la MGM dichiarò bancarotta nello stesso anno.
Ludlum è noto soprattutto per la serie di romanzi di Jason Bourne, che ha ispirato finora un franchise di cinque film e una serie televisiva spin-off, e la trilogia iniziale di Bourne ha stabilito un’estetica che ha ‘alterato’ il genere, influenzando pesantemente i film d’azione fino agli anni 2010.
Inoltre, Il circolo Matarese differisce dai romanzi di Bourne: la trama è non solo più intricata, ma anche più concreta, con eventi reali che offrono nuovi contesti e rivelano sfumature importanti dei protagonisti, l’ufficiale sovietico del KGB Vasili Taleniekov e l’agente americano Brandon Scofield.
Mentre la MGM si stava preparando a realizzare l’adattamento, gli sceneggiatori di successo Michael Brandt e Derek Haas, che avevano già collaborato in Wanted (2008), furono ingaggiati per scrivere la sceneggiatura, con Washington e Cruise previsti nei ruoli di Scofield e Taleniekov.
Nel 2011, David Cronenberg confermò il suo coinvolgimento iniziale e spiegò le ragioni dietro il fallimento del progetto (tramite Showbiz 411):
Stavo lavorando a Il circolo Matarese, il romanzo di Robert Ludlum, che avrebbe dovuto avere come protagonisti Denzel Washington e Tom Cruise, prima che la MGM fallisse. Quindi non credo che si realizzerà ora. A Tom l’idea piace ancora, però.
È un vero peccato, poiché la combinazione Washington-Cruise avrebbe potuto rivelarsi esplosiva sul grande schermo, dato che entrambi gli attori portano con sé una presenza imponente, in modi diversi ma complementari.
Il primo, con la sua teatralità e il calore, è in grado di infondere intensità emotiva a ogni ruolo, mentre l’altro adotta uno stile più tagliente e diretto, indipendentemente dal tipo di personaggio che interpreta. E poi c’è l’ ‘effetto Cronenberg’, capace di raccontare storie meravigliosamente insolite e al tempo stesso serie, quando la trama lo richiede: sarebbe stato affascinante vedere come il regista avrebbe scavato sotto la superficie di un thriller come questo, apportando il suo tocco distintivo.
Dal punto di vista narrativo, Il circolo Matarese segue un cliché comune, dove due persone appartenenti a forze opposte devono allearsi per affrontare una minaccia immediata e più grande delle loro differenze. Qui, la minaccia è un misterioso gruppo noto come i Matarese, il cui obiettivo è la distruzione e il dominio globale, e che possiede i mezzi per realizzarlo.
Ludlum racconta la maggior parte del romanzo attraverso le prospettive di Scofield e Talaniekov, i quali, mentre raccolgono informazioni sull’elusivo gruppo, scoprono che i Matarese puntano a infiltrarsi e rovesciare tutte le agenzie di intelligence mondiali.
Sebbene il romanzo di Ludlum non sia il più completo o avvincente, è abbastanza lungo e intricato da rendere la lettura un’esperienza intensa e coinvolgente. Si può sperare che un giorno riceva un adattamento cinematografico grintoso e avvincente, che renda giustizia alla sua storia complessa e ai suoi personaggi.