Voto: 6.5/10 Titolo originale: Apocalipsis Z: el principio del fin , uscita: 04-10-2024. Regista: Carles Torrens.
Apocalisse Z: l’inizio della fine, la recensione del film di zombie di Carles Torrens (su Prime Video)
31/10/2024 recensione film Apocalisse Z: l'inizio della fine di William Maga
Francisco Ortiz è il protagonista dell'adattamento del romanzo di Manel Loureiro, un'opera che mescola con successo suspense e introspezione
Appena arrivato in esclusiva nel catalogo di Prime Video dopo l’anteprima al Festival di Sitges, Apocalisse Z: l’inizio della fine (Apocalipsis Z: El Principio del Fin), diretto da Carles Torrens e basato sull’omonimo romanzo di Manel Loureiro del 2008, prova a portare una ventata di freschezza nel genere zombie.
Con un cast di talento che include Francisco Ortiz, il film esplora la storia di Javier, un uomo comune che si trova immerso in un’apocalisse virale. La sua sopravvivenza è accompagnata da quella del suo fedele gatto, Lúculo, e diventa una lotta personale per superare sia i pericoli esterni sia il lutto per la perdita della moglie.
Nonostante le somiglianze con altri titoli sugli zombie, Apocalisse Z riesce a distinguersi con una narrazione che pone al centro le emozioni e i rapporti umani piuttosto che la pura azione survival.
Non siamo infatti davanti al classico horror incentrato solo su inseguimenti e scene di tensione. Al contrario, si distingue per un approccio più intimistico e realistico. Il protagonista Javier affronta non solo l’orrore di un mondo invaso da creature infette ma anche un viaggio interiore carico di dolore e perdita.
Gli spettatori si troveranno a fare il tifo per lui mentre tenta di trovare una via d’uscita dalla città devastata, con il suo gatto che rappresenta forse l’unico legame rimasto con la sua vita passata.
L’aspetto umano di Javier emerge in ogni sua interazione, rendendolo un personaggio stratificato, complesso e vulnerabile. La sua sofferenza per la perdita della moglie si mescola alla paura e alla speranza di sopravvivere.
L’approccio alla narrazione di Apocalisse Z è quindi diverso da quello di altri zombie movies: anziché un caos frenetico, ci troviamo di fronte a un ritmo più riflessivo che concede ampio spazio al protagonista e agli incontri che avrà lungo il suo percorso. Questo aspetto umanizza il racconto e ci fa sentire connessi a Javier in modo più profondo rispetto ai classici eroi del genere.
Nonostante l’attenzione sui legami personali e il viaggio interiore del protagonista, Apocalisse Z non manca comunque di offrire momenti di pura adrenalina. Le scene di inseguimento, combattimento e attacchi zombie sono ben distribuite lungo la trama, mantenendo alta la tensione.
Gli effetti pratici utilizzati per dare vita ai “mostri” sono notevoli e ben realizzati, contribuendo a un’atmosfera di costante pericolo. Questi dettagli aggiungono realismo e fanno risaltare le scene d’azione, rendendo l’esperienza visiva coinvolgente per gli appassionati.
Uno degli elementi più apprezzabili è poi la sua capacità di Apocalisse Z di alternare sapientemente momenti di pausa e riflessione con scene di forte tensione. Questo equilibrio evita che lo spettatore si senta sopraffatto, mantenendo alta l’attenzione senza cadere nella monotonia.
Il regista Carles Torrens dimostra una solida padronanza nel bilanciare l’aspetto umano con l’intensità dell’azione, rendendo Apocalisse Z un’opera che soddisfa sia chi cerca emozioni forti sia chi predilige una narrazione più profonda.
La forza del film risiede anche nelle interpretazioni dei personaggi secondari che Javier incontra nel suo cammino. Ognuno di essi aggiunge valore e profondità alla trama, offrendo spunti di riflessione e ampliando il quadro della narrazione. Non sono semplici comparse, ma figure ben definite che contribuiscono a creare un microcosmo di storie personali e relazioni che si intrecciano nel quadro dell’apocalisse.
Gli attori del cast, tra cui Jose María Yazpik e Berta Vázquez, forniscono performance credibili e coinvolgenti, che rafforzano la sensazione di un mondo sull’orlo del collasso. Ognuno di loro apporta una prospettiva unica alla storia, aiutando Javier a esplorare il suo dolore e il suo desiderio di sopravvivenza. Questa diversità di personaggi rende il film più ricco e realistico, evitando i soliti cliché del genere zombie.
Apocalisse Z non è solo uno zombie movie, ma una riflessione sulle sfide umane, sul senso di perdita e sull’importanza della resilienza. La sceneggiatura di Ángel Agudo si concentra su temi universali come l’amore, il dolore, la solitudine e la speranza, dando al film una dimensione emotiva che spesso manca in altri prodotti del genere.
La presenza del gatto di Javier, Lúculo, non è solo un dettaglio di accompagnamento, ma rappresenta simbolicamente la speranza e il legame con un passato ormai distante.
L’approccio intimista di Apocalisse Z offre quindi una visione diversa dell’apocalisse: non è solo una battaglia per la sopravvivenza fisica, ma anche un viaggio di scoperta e crescita personale. Questo aspetto rende il film accessibile a un pubblico più vasto, anche a coloro che non sono fan dei classici horror con gli zombie. La narrazione di Torrens esplora le emozioni umane in modo autentico e toccante, creando una storia che rimane impressa anche dopo la visione.
In conclusione, Apocalisse Z è un prodotto da piattaforma che riesce a bilanciare suspense, emozione e introspezione. La pellicola si distingue per la capacità di trattare un tema familiare in modo insolito, offrendo un’esperienza che è al tempo stesso coinvolgente e riflessiva.
Con la sua attenzione ai dettagli e un cast ben scelto, Apocalisse Z rappresenta una nuova svolta per il cinema di zombie, aprendo la strada a un potenziale franchise (i libri sono tre) capace di raccontare la fine del mondo con una sensibilità europea (e non solo per l’ambientazione galiziana).
Di seguito trovate il full trailer internazionale di Apocalisse Z: l’inizio della fine, in esclusiva su Prime Video dal 31 ottobre:
© Riproduzione riservata